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By Stefano Cavada
Mettere la farina di farro nella ciotola della planetaria, unire il lievito scelto e mescolare brevemente. Aggiungere l’acqua e l’olio, quindi impastare con il gancio per 8 minuti a velocità media. Unire il sale e continuare a impastare per altri 2 minuti, finché sarà ben incorporato.
Trasferire l’impasto su un piano di lavoro leggermente unto, dare un paio di pieghe e sistemarlo in una ciotola unta. Coprire con pellicola o un piatto e far lievitare a temperatura ambiente o nel forno con funzione lievitazione per 2 ore.
Dividere l’impasto in 4 porzioni da circa 200 g, formare delle palline e adagiarle su una leccarda cosparsa con semola. Coprire con un’altra leccarda rovesciata e far lievitare per altri 90 minuti.
Nel frattempo lavare i peperoni, disporli su una teglia rivestita di carta forno e cuocerli in forno statico a 250 °C sul secondo livello dal basso per 60 minuti, girandoli a metà cottura. A cottura ultimata, coprire la teglia con alluminio per 15 minuti, poi spellare i peperoni, rimuovere semi e filamenti e strapparli con le dita in dei filetti.
Condire la polpa di pomodoro in una ciotola con l’origano, il sale e l’olio.
Posizionare la pietra refrattaria Gourmet Miele sulla griglia del terzo livello dal basso e preriscaldare il forno in modalità statica a 280 °C. Una volta raggiunta la temperatura, lasciar scaldare la pietra per 30 minuti (oppure a 250 °C se questa è la massima temperatura disponibile).
Spolverare il piano con la semola, stendere una pallina d’impasto in un disco con le mani lasciando un bordo spesso circa 2 cm. Trasferire il disco sulla pala di legno, distribuire la salsa di pomodoro, la mozzarella, i filetti di peperone e le olive taggiasche.
Far scivolare la pizza sulla pietra refrattaria Gourmet Miele e cuocere per 5 minuti a 280 °C (o 6-7 minuti a 250 °C).
Sfornare e completare con ciuffetti di caprino fresco, aiutandosi con una sac à poche con bocchetta a stella o due cucchiaini.
Proseguire con le restanti palline, lasciando sempre scaldare per qualche minuto la pietra refrattaria tra una cottura e l’altra.
By Stefano Cavada